Un riconoscimento ai volontari che hanno supportato il Comune durante la prima fase di emergenza Covid, confermando il proprio impegno anche nella seconda ondata.
Il sindaco Bruno Crippa fra gli assessori Paolo Redaelli e Laura Pozzi
Martedì pomeriggio il sindaco di Missaglia, Bruno Crippa, affiancato dal vice Laura Pozzi e dall'assessore Paolo Redaelli hanno consegnato un attestato ai rappresentanti di alcune realtà associative, ma anche a singoli che non hanno fatto mancare il proprio contributo alla comunità, messa a dura prova da un amico estremamente aggressivo e invisibile.
''Eravamo tutti disorientati, ma abbiamo retto nella prima fase e ci stiamo attrezzando in questa seconda. Pensavamo che in estate ci fossimo liberati dal virus che si è invece ripresentato con violenza'' ha detto il primo cittadino in apertura del breve momento, presso la sala civica di Palazzina Teodolinda. ''Siamo dovuti tornare alle restrizioni della scorsa primavera, mantenendo la mascherina, il distanziamento sociale e igienizzando le mani. Queste sono condizioni ormai essenziali''.
Crippa ha poi citato le diverse associazioni che hanno dato una mano concreta al Comune: un motivo di orgoglio forte per la comunità. ''Nessuno ci ha lasciati soli. Missaglia resta un paese solidale con un tessuto di associazionismo che funziona e sempre pronto. Grazie davvero per il lavoro svolto quest'anno: sappiate però che non è finita qui'' ha aggiunto il sindaco, concludendo con un'affermazione spontanea e sincera, colma di gratitudine nei confronti dei volontari. ''Senza di voi non ce l'avremmo fatta, saremmo stati davvero in difficoltà. Grazie di cuore, nella speranza che il 2021 possa essere migliore''.
Attestato al volontario Enrico Magni
Riconoscimento alla Protezione civile (rappresentata dall'ex presidente Cristina Colombo e dal segretario Marco Pellegrini) che ha garantito supporto in svariati settori durante l'emergenza, e poi ancora alle associazioni 2000 per te - per il servizio di trasporto sociale - e Il Ritrovo. La presidente di quest'ultima, Roberta Fumagalli, ha ricordato l'impegno profuso nelle telefonate agli anziani soli che durante il lockdown vivevano un forte senso di abbandono, con limitate relazioni e contatti con l'esterno.